lunedì 29 settembre 2008

I Volti dell'Arte

"Sono ancora qui.. implacabile determinazione che va al di la di caviglie slogate, muscolo doloranti, lividi e ossa rotte." "Sono ancora qua nella ricerca della perfetta Armonia, non più dolore, non più ferite, solo una Danza Armonica."

Queste due frasi potrebbero sembrare in contraddizione, in realtà durante la pratica ho compreso che sono la faccia della stessa medaglia.
Spesso mi ricordano questo detto :

"Ogni roccia ha in se una scultura, un opera d'arte che deve essere sgrezzata per esser riportata alla luce. Attraverso la fatica di uno scalpello colpito prima in modo brusco e poi via via in modo sempre più lieve. Dopo tanta fatica, ancora l'opera è incompiuta.. bisogna levigarla e renderla perfetta."

Ecco che la cintura nera,ovvero il Guerriero, si leviga attraverso la pratica di tutto il suo bagaglio non smettendo di fare gli esercizi più semplici fino a che un giorno il corpo potrà riposarsi ma lo spirito temprato potrà spiccare il volo verso mete ancor più elevate.

sabato 20 settembre 2008

la prima esperienza di mio fratellino

Carissimi, il mio fratellone mi chiede di dire due parole sul mio primo approccio sistematico alle arti marziali. Primo approccio sistematico perchè, seppur come lui ho sempre avuto la passione, solo sporadicamente con amici ero riuscito ad imparare qualcosa, ma mai ad allenarmi in una palestra.

Come mai finalmente sono riuscito? Perchè per la prima volta ho trovato un dojo dove entri come allievo e non come cliente, come amico e non come numero! Certo il tutto è stato facilitato dall'essere divento maestro un mio amico d' infanzia (Gabri, a cui va il mio ringraziamento), ma anche il suomaestro, Lorenzo, è stata subito molto disponibile (grande!) (e il ringraziamento va anche a suo padre che gli ha trasmesso passione e insegnamenti).

Ma veniamo al dunque: l'arte marziale è ten-shin-shoden KATORI SHINTO RYU. Mai sentita? Peggio per voi. Mi risulta che sia tesoro nazionale giapponese, si tramanda di padre in figlio da 15 (20?) generazioni (cmq dal 1447circa).(cmq: non l'avevo sentita neanche io, ma questo in realtà non è molto significativo). In sintesi è l'ultima scuola di samurai. L'arma è la spada, le altre per completamento.

Ma mio fratello mi ha chiesto di scrivere qualcosa sul primo allenamento con il nuovo kimono nero. Che dire? MI fanno impazzire i pantaloni. Ti sembra di poterti veramente muovere come vuoi (riuscirci poi è un altro paio dimaniche). Non so se era il kimono nuovo o la mente riposata dopo le vacanze....hofatto anche un grande passo avanti in alcuni colpi fondamentali di taglio alla testa riuscendo a tagliare l'aria come si deve. Per chi hapassato ore a provarci senza riuscirci, garantisco che è una grande soddisfazione (come sa Lorenzo che ha condiviso con me il piacere e la gioia, oltre ai numerosi tentativi infruttuosi).
Purtroppo adesso devo andare.

Un saluto a tutti, Giovanni

Il riposo del guerriero

A volte le guerre durano per lunghi anni; guerre fatte da innumerevoli battaglie!...le ho vinte tutte le mie battaglie, una per una, senza fermarmi mai, tenendo duro nei momenti più difficili, alzandomi dopo ogni caduta, anche quando sembrava che le gambe non avessero più la forza per sostenermi. E adesso, oggi, mi ritrovo a godere di questo momento di assoluta pace e serenità. Sento il mio cuore espandersi e assaporare ogni momento. La sensazione è quella di vivere l'ARMONIA, l'EQUILIBRIO! Vivo pienamente queste sensazioni. Ma pronta a ricominciare a lottare quando sarà il momento di tornare a combattere!

lunedì 15 settembre 2008

Il sapore di una bianca

Il mio primo allenamento, non posso scordarlo.
Era nel mese di Maggio, in quel periodo nel mio paese c'erano solo scuole di karate e jujitsu mentre io sognavo il Kung Fu dei Film.
Quando conobbi il mio Maetro, provenivo dal Karate Shotokan e mi stupii nel notare le somiglianze delle prime serie di parate con quello stile di Kung Fu Vietnamita chiamato Lao Long Dao.
In quei primi mesi iniziai ad intuire la radice comune delle Arti Marziali ovvero la logica della costituzione di certe tecniche e principi: il periodo storico, la Filosofia dominante, la conformazione Geografica e le caratteristiche fisiche-anatomiche dell'essere umano che applicava le tecniche.
Quando sei una bianca, fai tutto con immenso entusiasmo anche gli ostacoli più insormontabili si sciolgono in un bicchiere d'acqua.
In quel tempo era bellissimo allenarsi tutti i giorni e ogni fine settimana si andava sempre fuori, anche con il freddo, con il solo scopo di migliorarsi.

.. Più passano gli anni,
più ci si spoglia del superfluo e arrivano inesorabili i momenti di profonda crisi, quelli che fanno strage di persone ordinarie formando Guerrieri.
Nel frattempo, assieme al Maestro abbandonammo il Lao Long Dao, per fondare La scuola di Am Ju Tao Kung Fu. Perché faccio tutti questi nomi?

Semplicemente perché in quel periodo,quando sei bianca,non importano i colori o i nomi ma Importa apprendere,conoscere e allenare il più possibile le tecniche apprese.

Dopo 6 Anni, dopo tanti momenti di crisi, dopo tormentati periodi di svogliatezza, mi investirono dell'Onore di essere Istruttore e iniziai a praticare (quando potevo) anche il Jujitsu.
Dopo molte ore di allenamento mi accorsi di una cosa importante:

"Dov'era Finito il sapore della Bianca?"
"Durante gli allenamenti tutto era diverso.. ma cos'era successo?"

Questo mi chiedevo nei mesi passati.
Iniziai ad Allenarmi da solo, giorno dopo giorno,proprio come nei primi anni ed ecco ri-spuntare quel sapore.
Quel ardore che ti fa allenare un ora e mezza, due ogni sera dopo otto di lavoro... quel sapore per cui non vedi l'ora di tornare a casa per allenarti.

... Ho capito solo ora da Istruttore che uno dei segreti per continuare è non perdere lo Spirito, il Sapore e la Coscienza di come affronta un allenamento una Bianca ...

Ho capito una delle essenze del mio Stile.. AM (Vietnamita =AM-DUONG =Ying Yang) JU (Giapponese= GO JU = Duro Morbido = Ying Yang) Tao (Cinese = Ying Yang) ... ovvero :

"Supera le barriere di ogni preconcetto ed impara tutto come fa una bianca, pura, alla prima espressione di se nell'Arte Marziale con tanta voglia di migliorarti"

Ora so che sono solo all'Inizio...

(Scritto in collaborazione con Ashar)

domenica 14 settembre 2008

Scegliere la VIA

Questo è un blog sulle esperienze, emozioni, difficoltà di chi pratica Arti Marziali....ed è di questo che vi parlerò oggi. Per me un vero guerriero è quello che ascolta il suo cuore e se il suo cuore gli dice che quello che sta facendo non è la sua VIA che fa?...può anche decidere di abbandonare la sua pratica e fermarsi. Ishin si ferma con il WING CHUN per proseguire nel suo cammino.

venerdì 12 settembre 2008

Eccomi

....questa è la mia VIA. Ogni giorno che passa metto un passo dopo l'altro e durante il percorso scopro sempre qualcosa di nuovo. Non mi basterà una vita per scoprire tutto ciò che è nascosto in questa immagine.



giovedì 11 settembre 2008

Tanti nomi un unico sguardo

Eccoci qua, dopo un po' ma sono riuscito a scrivere queste "poche" righe sul sentiero rigoglioso che abbiamo deciso di intraprendere insieme! Anche io ho deciso di iniziare con l'esprimervi la mia esperienza nelle arti marziali, o meglio quello che questa strada fino ad ora è stata capace di mostrarmi!

Premetto che ho iniziato tutto per gioco, quasi per sfida, provando a sottopormi a trattamenti di Tuina e da li sono passato, sempre per sfida, alla pratica dello Yoga. Venivo da una vita dedicata al calcio non solo fisicamente ma anche emotivamente (ci credevo, mio Dio se ci credevo!!!) e così trovarmi da essere uno dei più atletici a risultare quasi patetico all'interno del gruppo di praticanti è stato un salto shockante... Da lì ho scoperto l'umiltà, la necessita di smettere di credersi qualcosa o qualcuno ma di iniziare quantomeno a svelare a se stessi chi si è!!
In poco tempo sono passato al Tai ji quan Yang shi e dopo pochi mesi al Tang Lang Quan ed ogni volta mi dicevo: "Caspita questo è migliore dell'altro, quest'arte è veramente l'Unica..." Evidentemente la presunzione e le gabbie mentali e culturali erano ben lontane dell'essere state smantellate...ehehe!!
Adesso sono ormai 10 anni che pratico e oltre ad aver continuato a studiare tutte le tre discipline e ad insegnare Yoga ed essermi diplomato Operatore Shiatsu e Tuina, ho trovato pure un'altro stile di Tai ji (si dice il più antico...) lo stile Chen metodo pratico della famiglia Hong!

Insomma non voglio star qui ad annoiarvi, ma ho creduto fosse giusto raccontarvi un po' di me per farmi conoscere e anche per sostenere quello che vorrei condividere con voi:
Io sento profondamente che tutte le pratiche che studio, tutte queste arti, siano in realtà un unico concetto espresso magari con linguaggi differenti. Sento che i medesimi Principi guidano qualsiasi di queste espressioni e per adesso riesco forse solo ad intuire come questi Principi debbano essere anche guida del nostro muoversi quotidianamente nel mondo. Che siano essi derivati dalla medicina cinese, dal wu shu, dal tai ji, dallo yoga, dalla calligrafia cinese, ognuno di loro mi sembra avere come scopo, la conoscenza di se attraverso la comprensione del non se, sia esso altri esseri umani oppure il mondo materiale o anche le emozioni che da essi scaturiscono. Per questo mi piace l'idea di utilizzare questa antica frase, "sotto un unico cielo", con l'idea di riunire non soltanto corpi fisici ma tutte le nostre possibilità di espressione, tutte le nostre emozioni e i nostri diversi sguardi sul mondo!

Ok avevo detto che sarei stato breve.. eheh.. sono un bugiardo!!! Per ora vi saluto compagni viaggiatori e vi abbraccio calorosamente augurandovi
Buon Viaggio

mercoledì 10 settembre 2008

Uno dei motivi per cui l'Amo


Maneggiavo il mio Te mi con (bastone altezza occhi) in una sera come tante dopo il lavoro ..
Dopo i primi maneggi tutto improvvisamente diventa fluido.. non un pensiero, non un emozione predominante..Tutto era in perfetto equilibrio..Per un singolo istante.. la pace mai provata era in me.

Questa sensazione di Completezza come individuo e allo stesso tempo di far parte in modo Completo con l'Universo circostante è uno dei più grandi doni che l'Arte Marziale, il mio grande Amore, mi ha concesso.
Sono attimi che arrivano inaspettati dopo anni di sudore, anni di giornate no, anni di progressi scarsi..
Le radici che ho imparato a mangiare una volta erano amare ma ora sono il frutto più buono che ci sia.
La Determinazione, La Razionalità Obbiettiva, L'Umiltà, La Generosità e l'abbattimento dell'Illusione dell'avversario esteriore sono tra le cose più importanti trasmesse dall'Arte Marziale.

Lascio spunto con una frase di Ghandi che fa parte del mio Credo Marziale:
"Il mio dharma mi insegna a dare la vita per amore degli altri, senza mai tentare di uccidere. Ma il mio dharma mi fa anche dire che quando c'è una scelta da fare tra fuggire, fingendo di non vedere il peccato, o uccidere il potenziale stupratore, è dovere uccidere o essere uccisi, senza mai abbandonare il posto del dovere."
Mahatma Ghandi
Atma Namasté.

martedì 9 settembre 2008

Al principio della (mia) Via

Donna, di neppure cinquanta chili di peso per un metro e sessanta scarso di altezza, in una Lombardia che ci veniva raccontata dai media come sempre più violenta, sempre più pericolosa, sempre più invasa da stupratori, scippatori, malfattori... La vittima designata, insomma!
Partendo da questi presupposti, con queste paure seminate da tv e giornali che germogliavano dentro nel mio animo, approdare nel mondo delle arti marziali è stato natuarale.
A che giova pattinare sul ghiaccio? Puoi forse difenderti da un'aggressione se sei, che so, campionessa di pallavolo o di ginnastica ritmica? Puoi aver speranza di salvarti da uno stupro se pratichi salto in alto o balli il merengue? No! Ma con le arti marziali è tutta un'altra cosa... o almeno questo era quello che pensavo.
E così mi sono ritrovata, goffa e fuori luogo come raramente mi è capitato di sentirmi in vita mia, in una palestra a cercar di imparare a tirar pugni e calcioni.

Eppure, qualcosa dentro di me si è smosso. Lentamente ma inesorabilmente.

Nonostante la goffaggine, nonostante il fatto che mi sentissi inadeguata, poco per volta quella specie di ghiaccio che mi bloccava si è sciolto, quelle paure seminate dai media dentro il mio animo sono state eradicate. Acquistavo più fiducia in me stessa, sentivo di essere più forte (di una forza spirituale, caratteriale più che semplicemente fisica), ogni flessione in più che riuscivo a fare era un traguardo raggiunto che spostava il mio limite un pochino oltre, verso nuove tappe da raggiungere.
Non pensavo che sarei riuscita a reagire a qualunque tipo di attacco o aggerssione, naturalmente, non mi sentivo tramutata in una specie di Wonder Woman. Ero, semplicemente, più consapevole di me.

Al Jeet Kune Do di Corrado Vella devo proprio questo: il fatto di aver suscitato in me il disgelo, di avermi sbloccata, di avermi dimostrato per la prima volta in vita mia che potevo migliorare, migliorare innanzi tutto in quella che era la conoscenza di me stessa. Perchè le tecniche, i calci e i pugni, le testate e le ginocchiate, non sono il fine bensì il mezzo.

Poi, un giorno, terminata la lezione, ho visto un mio compagno di allenamenti fare una "cosa strana" davanti al grande specchio che copriva una parete della palestra. Era una specie di danza, flessuosa ed armoniosa, eppure sprigionava una potenza incredibile. Ogni movimento era unico eppure legato all'altro. Ogni respiro aveva il suo senso fatto in quel modo e in quel momento. Quella era ARTE MARZIALE: poesia del movimento ma, al contempo, potenza combattiva. Arte, armonia, ma anche marziale, vigorosa e potente. Ero incantata!
"Che cos'è questa cosa che hai appena fatto?", gli ho chiesto appena aveva terminato, e lui mi ha risposto che era un Tao del T'Ien Shu. Il T'Ien Shu, ho scoperto in seguito, continuando ad indagare, è uno stile di Kung Fu che lui praticava da anni, era stato anche campione italiano (ah! Adesso capivo perchè, pur essendosi iscritto dopo di me in palestra, era già tanto bravo da lasciarmi senza fiato! Eppure questa informazione avevo dovuto estorcegliela a suon di caffè, perchè proprio non voleva farsene un vanto) ed ora era istruttore di questa disciplina. "Bello! - ho pensato - Voglio saperne di più di questo Tao e di questo T'Ien Shu!".

E così, dopo qualche tempo, mi sono ritrovata a praticare T'Ien Shu nella Scuola Wo Chen di Saronno.
Lì, dopo il primo disgelo operato dal Jeet Kune Do, è iniziata la mia crescita. Come una piantina che, quando la neve è scomparsa, inizia a bucare il terreno e farsi strada verso la luce, diventando più forte grazie alla terra, all'acqua, al sole, così io ho iniziato a crescere nel T'Ien Shu. Diventando sempre più forte, più consapevole di me, dei miei limiti ma anche delle mie potenzialità.

Mi sono ritrovata a fare cose che non avrei nemmeno osato immaginare prima! Io, da sempre timidissima, mi sono messa a gareggiare davanti a un folto pubblico. E ho così scoperto che i limiti più invalicabili sono quelli che noi stessi ci poniamo.
Ho portato a casa qualche medaglia e questo mi ha fatto capire che non erano i premi e le vittorie che mi interessavano, ma la crescita. Ho lasciato le competizioni - tanto ormai avevo dimostrato a me stessa di poter gareggiare, di poter scendere sul tatami nonostante il pubblico, nonostante gli avversari e soprattutto nonostante le mie paure - e sono tornata ad essere "soltanto" un'allieva. Una persona che ha intrapreso un cammino e che è intenzionata a proseguirlo, anche se dovesse impiegarci tutta la vita. Anzi, soprattutto se dovesse impiegarci tutta la vita!

il senso per me dell'arte marziale

Ricopio in parte un post di un mio blog-diario, ma aggiungo che ho letto uno stupendo libro, semplice, di Mark Salzman "La spada e la seta", grandioso nella sua immensa semplicità...viaggio nella Cina degli anni 80 alla scuola dei più forti maestri di arti marziali; l'arte marziale è un cammino di perfezionamento di sè.

Bellissimo perchè aiuta ciascuno a portare al massimo le proprie potenzialità corporee, psichiche, spirituali e di comunicazione. Richiede grandi sacrifici, ma ciascuno può compierli. Si condivide tempo e spazio spirituale con gli altri imparando a convivere in armonia...si impara a non arrendersi, a comprendere sè e gli altri, a lottare fino all'ultimo respiro con coraggio, a cercare di accettare con dignità la sofferenza, il dolore, la morte, a cercare di fronteggiare la paura davanti alla morte per vivere con dignità e impegno.

Non per nulla in tutte le arti marziali ricorre il concetto di via. D'altro canto lo stesso Gesù Cristo, che è lo stesso Dio, perfetto uomo e perfetto Dio, parlo qui secondo la mia fede, non solo non respinge nel suo insegnamento il concetto di via, ma addirittura dice di sè "Io Sono Via Verità e Vita". Queste parole sono state da me più apprezzate, perchè, abituato alle prese in giro del cristianesimo da parte di buoni amici atei e anticristiani, ho dovuto superare uno stupido pregiudizio per capirne più a pieno il valore.

Tutte le vie che portano al bene sono a mio giudizio nella Via, che è lo stesso Cristo, attraverso la cui conoscenza e imitazione attiva, viva, ognuno a modo suo, giunge alla Fonte viva di ogni bene bellezza piacere e verità...direi che il Maestro dei Maestri è lo stesso Dio in cui è ogni paternità, famiglia, amicizia e amore autentico...il cattolicesimo include tutte le cose belle e grandi, anzi esse conducono verso il Bene che non esclude il bene, il Bello non esclude il bello, anzi questi sono impronta di Quello, orme che guidano, tracce del tesoro da raggiungere.

In sintesi la vera arte marziale, secondo la mia esprienza, non è fine a se stessa, altrimenti non è più via ma cieco vicolo di fanatici, via senza uscita, ostacolo al progresso.

Dico quanto sopra avendo esperienze di pratica di arti marziali limitate ma costanti: da solo, sempre, 29 anni in esercizio con kata e scambi con amici esperti di karate o taekwondo e Tang soo do, in palestra un anno Judo intensamente, un anno di karate Shotokan col Maestro Masaru Miura a Milano nella vecchia palestra vicino la Stazione Centrale, un anno di karate Shito col Maestro Ragno ormai in pace, due anni Karate col Maestro Antonio Cicatiello, persona autentica e degna di stima oltre che vero maestro ancora oggi ....purtroppo non sempre ho ricordato di prendere i tesserini per i gradi pur superando gli esami di kyu quindi sono ancora alla blu pur non avendo mai interrotto la pratica personalmente. Ormai pratico, sempre, per passione, poi, quando tempo e soldi lo permettono, in palestra, ma grande è la mia gratitudine verso questa arte che mi ha aiutato da ogni punto di vista a vivere con piacere; in tutti gli sport che ho praticato mi è servita: in atletica leggera, 400 e 800 m, nella pallavolo, nel nuoto, nel free climbing, nello sci, ancora oggi 60 piegamenti sulle braccia consecutive senza sforzo particolare, ammalato due volte in 39 anni per poche ore...insomma è utile in tutto l'arte marziale, nonostante il fumo.... qualche sigaretta la fumo...ehm mi perdonino i salutisti...

attualmente mi sto esercitando nel kata Empi e sto leggendo il Tao Te Ching con l'ausilio di un amico che conosce benissimo il giapponese e abbastanza bene il cinese