lunedì 29 settembre 2008

I Volti dell'Arte

"Sono ancora qui.. implacabile determinazione che va al di la di caviglie slogate, muscolo doloranti, lividi e ossa rotte." "Sono ancora qua nella ricerca della perfetta Armonia, non più dolore, non più ferite, solo una Danza Armonica."

Queste due frasi potrebbero sembrare in contraddizione, in realtà durante la pratica ho compreso che sono la faccia della stessa medaglia.
Spesso mi ricordano questo detto :

"Ogni roccia ha in se una scultura, un opera d'arte che deve essere sgrezzata per esser riportata alla luce. Attraverso la fatica di uno scalpello colpito prima in modo brusco e poi via via in modo sempre più lieve. Dopo tanta fatica, ancora l'opera è incompiuta.. bisogna levigarla e renderla perfetta."

Ecco che la cintura nera,ovvero il Guerriero, si leviga attraverso la pratica di tutto il suo bagaglio non smettendo di fare gli esercizi più semplici fino a che un giorno il corpo potrà riposarsi ma lo spirito temprato potrà spiccare il volo verso mete ancor più elevate.

6 commenti:

rik ha detto...

credo che l'esercizio duro del corpo, vissuto con forza e rispetto di sè e degli altri, avvicini l'uomo ad una condizione di apertura all'ascolto dell'essere, ma a patto che non si rinchiuda in se stesso (l'io); in questo ultimo caso temo si corra il rischio del narcisismo spiritualistico, brutta copia della vera ricerca interiore, che per me deve essere capace di aprirsi alla trascendenza, intesa come altro da sè. Allora la vera relazione è ascolto dell'Altro, altrimenti ascoltiamo solo sempre noi stessi e le nostre autoproiezioni o immagini fantasiose. Così si confonde lo strumento col fine.

ciao da Riccardo

Andrea Sguotti ha detto...

Saggia riflessione!

isa ha detto...

e cosa mi dite delle tecniche morbide, come il tai chi?
io ero decisamente stufa di spaccarmi le ossa sul tatami, e con queste tecniche lo spirito si sviluppa, l'energia circola, la forza si sprigiona e anche la mente si tempra.
scusate, ma dal momento che oramai il combattimento, per fortuna è solo finzione e non necessità, come nel tempo in cui è nat e cresciuto, ma chi me lo fa fare di spaccarmi!!!!!

Andrea Sguotti ha detto...

Per ISA:
Se leggi tra le righe io non ho parlato di stili esterni o interni ma ho parlato di entrambi.
Il Tai Chi se fatto bene è faticoso tanto quanto un allenamento sul tatami. :-)
Poi c'è sempre da farsi la domanda più corretta:Perché pratichi un arte marziale piuttosto che un altra?Tu dici che i combattimenti sono finzione e ti do ragione, ma un tentativo di stupro, un aggressione no.
Io pratico ed tento di insegnare anche queste cose non solo la crescita spirituale.
Poi ricorda i piani sono tre:
CORPO, MENTE e SPIRITO..
sono COMPENETRANTI ovvero lavorando su uno si lavora su gli altri in percentuale minore.
Per la mia esperienza io ti dico, una volta erano riuniti nell'allenamento.. ora c'è chi privilegia uno piuttosto che l'altro.
Nella mia esperienza ho potuto notare che chi si isola un uno di quei tre settori ha grandi soddisfazioni ma anche grande incompletezza.
Nel mio Piccolo che sia una tecnica morbida, che sia una tecnica dura, che sia una respirazione..
Lavoro tutti i 3 piani :-)

ATMA NAMASTE'

isa ha detto...

si, è vero quello che dici, vedi, io ho iniziato a praticare aikido percè avevo paura, molta paura di una persona...ho imparato a non avere più paura. quando la paura è svanita, è scomparso anche il mio desiderio di comabattere, perchè io combattevo proprio!!! e nel frattempo avevo imparato a conoscere cose immense e fantastiche, e mi semprava bello usarle per aiutare gli altri e me stessa. ora so che posso usarle solo per me perchè gli altri le devono scoprire da soli, però voglio dire a tutti che esistono

Andrea Sguotti ha detto...

E fai Bene , che la tua Voce echeggi ovunque :-)